Covid nei bambini, cosa fare e quali sintomi controllare
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Direttore: Alessandro Plateroti

Covid nei bambini, cosa fare e quali sintomi controllare

Coronavirus Covid

Bambini positivi al Covid, cosa bisogna fare e come funziona la quarantena per i genitori. Quali sono i sintomi da controllare.

I bambini tornano al centro degli studi e delle discussioni per quanto riguarda la trasmissione del Covid. I più piccoli difficilmente sviluppano una forma grave della malattia ma trasmettono il virus ai familiari. Secondo uno studio condotto in Canada, i bambini da 0 a 3 anni hanno molte più probabilità di trasmettere il virus ai propri familiari rispetto ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Cosa fare quindi se ad avere il Covid è un bambino? E quali sono i sintomi da monitorare?

Covid nei bambini, i sintomi

Per quanto riguarda i sintomi il discorso è complicato. Questo perché in età pediatrica spesso non si manifestano sintomi. Come per gli adulti, non esistono sintomi specifici. O meglio, i sintomi sono quelli dell’influenza: febbre, possibile mal di testa, spossatezza, stanchezza. Un campanello d’allarme sono i disturbi intestinali, soprattutto se ne dovessero soffrire più membri della famiglia. In questo caso il consiglio è quello di rivolgersi al pediatra. È consigliabile monitorare attentamente i sintomi e comunque contattare il pediatra anche nel caso in cui si abbia la certezza che il bambino abbia avuto contatti con bambini o persone risultate positive al Covid.

La quarantena

Quando scatta la quarantena? In caso di contatti occasionali, quindi della durata di meno di quindici minuti all’aperto, la quarantena non è necessaria, come regola generale almeno. In caso di contatto stretto, quindi di contatto ravvicinato e per un periodo di tempo prolungato, allora scatta la quarantena. In accordo con il pediatra si deciderà se procedere con controlli approfonditi magari in ospedale. A quel punto si procederà con il tampone.

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Cosa fare in caso di bambini positivi al Covid

In caso di tampone positivo, di fronte ad un soggetto asintomatico o che manifesta una sintomatologia lieve si procede con la cura domiciliare. Il bambino dovrà rimanere in isolamento per il tempo comunicato. Nel caso in cui il bambino dovesse presentare sintomi, allora si potrebbe procedere con l’ospedalizzazione. Per quanto riguarda l’isolamento, il bambino sarà tenuto a rimanere a casa fino a dieci giorni da quando sono comparsi i sintomi o dal tampone positivo. Dopo dieci giorni, in assenza di sintomi da almeno tre giorni si procede con un nuovo tampone.

Cosa devono fare i genitori

E per quanto riguarda i genitori? Nel caso di positività del figlio si tratta evidentemente di contatti stretti. Se i genitori sono vaccinati i rischi sono minimi, se invece non lo sono dovranno rimanere in quarantena e monitorare l’eventuale comparsa dei sintomi. Se il genitore vaccinato non ha sviluppato sintomi, deve trascorrere sette giorni in quarantena e poi procedere con un tampone. Se il genitore non è vaccinato la quarantena dura dieci giorni.

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ultimo aggiornamento: 20 Agosto 2021 21:49

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